Ingrid Betancourt: “La mia fede mi ha salvata”

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L’ex-ostaggio più celebre del mondo si è recata al Sacro Cuore di Montmartre questa domenica 6 luglio per ringraziare Gesù e la Vergine Maria della sua liberazione. Dopo la sua preghiera, Ingrid Betancourt si è confidata al giornale Pèlerin per dire come la sua fede si fosse manifestata nei momenti più dolorosi della sua prigionia.


Era la sera di domenica 6 luglio, all’uscita della messa delle 22 celebrata nella basilica del Sacro Cuore che domina Parigi dall’alto di Montmartre. Ingrid aveva tenuto a fare questo pellegrinaggio con i suoi parenti: i suoi figli Mélanie e Lorenzo, sua madre Yolanda, sua sorella Astrid e qualche altro. Poiché ella voleva mantenere una promessa fatta durante la sua prigionia: ringraziare per prima cosa e prima di tutto Gesù e la Vergine Maria di averle reso la sua libertà .
È nella cappella situata dietro il coro della basilica che lei e la sua famiglia hanno pregato. Malgrado l’ora tarda e la fatica, Ingrid ha accettato di confidarsi , per più di una mezz’ora. Ella ha parlato della fede che l’ha sostenuta nella prova, del suo amore per Gesù e Maria, delle sue letture della Bibbia e del Vangelo che le hanno dato la forza di non cedere all’odio contro i suoi carcerieri.

  • Il suo primo gesto da donna libera è stato un segno della croce, la sua prima parola è stata per ringraziare Dio e la Vergine Maria. Perché ha provato questo bisogno ?

Mentre ero in prigione, avevo preso la decisione, quando fosse arrivato il momento di essere libera, di ringraziare in primo luogo il Signore. Perchè? Perchè se non avessi avuto il Signore accanto a me, non penso che sarei riuscita a crescere nel dolore. Essere ostaggio mette in una situazione di costante umiliazione . Si è vittima del dispotismo completo, si conosce la parte più vile dell’animo umano.

Di fronte a questo, ci sono due strade. Ossia ci si lascia imbruttire, si diventa acidi, astiosi, vendicativi, si lascia che il proprio cuore si riempia di rancore. O si sceglie l’altro cammino, quello che Gesù ci ha mostrato. Egli ci chiede: “Benedici il tuo nemico”. Ogni volta che leggevo la Bibbia, sentivo che queste parole si indirizzavano a me, come se Egli fosse di fronte a me, se sapesse quello che bisognava dirmi. E questo mi è arrivato dritto al cuore.

Certamente, riconosco che quando il nemico è atroce, è difficile essere fedele a questa parola. Eppure, non appena facevo l’esercizio di pronunciare “Benedici il tuo nemico” -mentre avevo voglia di dire tutto il contrario- era magico, c’era come una specie di… di sollievo. E l’orrore scompariva, semplicemente . Di cose come questa, potrei raccontarvele per dei giorni. Io so, sento, che c’è stata una trasformazione in me e questa trasformazione, io la devo a questo contatto, a questa capacità di ascolto di ciò che Dio voleva per me. Questo è stato un dialogo costante con Dio attraverso il Vangelo!

  • Questa fede che l’ha sostenuta durante tutti questi anni era presente dal primo giorno? C’è stato un avvenimento speciale? Un pensiero particolare che l’ha rivolta verso Dio ?

Vi racconterò una storia in due tempi, che mi farà quasi ridere tanto mi ricordo perfettamente di questi episodi. All’inizio della mia prigionia, mi sono detta: “Bene, tu passerai mesi e mesi qui, allora tanto vale leggere la Bibbia», che non conoscevo. Aprendola, cado sulle lettere di San Paolo. Lo cito a memoria, è pressappoco questo: “Tu puoi sollecitare ciò che vuoi, in ogni modo lo Spirito Santo solleciterà meglio perché sa meglio di te ciò di cui tu hai bisogno”. Quando ho letto questo, ho esclamato: “Mio Dio, va bene, ma ciò che voglio, io lo so, è essere libera !» Sei anni dopo, rileggendo la stessa lettera, ho infine compreso: “Fortunatamente che lo Spirito Santo è qui per pregare per me, poiché sono incapace di domandare ciò che occorre”. Ecco…

  • E questa fede non vi ha lasciata? Non ha mai provato momenti di abbandono, di solitudine?

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Il primo anno, è vero, ero in lotta contro Dio. Gliene volevo terribilmente per la morte di mio padre. Gli dicevo: “Perché mi hai fatto questo quando tu sai che ti adoro? Perché mi punisci ?» E poi ho capito che bisognava ringraziarLo di averlo preso, perché Allora sì, posso dire che la mia fede è continuamente cresciuta.
È curioso, ma era come se succedessero delle cose affinché ne comprendessi delle altre. Bisogna che vi racconti la mia scoperta di Maria. Papà aveva una grande devozione per la Vergine mentre io, devo dire che all’epoca, trovavo Maria un pochino… sciocchina. Diciamo che non era veramente l’immagine di una donna che mi faceva sognare.
E poi, in prigionia, ho riletto i Vangeli e sono caduta in ammirazione davanti a lei. Senza dubbio perché per comprendere la Vergine, bisogna aver vissuto, acquisito una certa maturità. E cominciai a trovare veramente sensazionale questa fanciulla che accetta di avere un bambino mentre aveva un piano di vita totalmente differente. Ella corre tutti i rischi. Per molti cristiani, sono delle cose ben conosciute, ma per me, era una scoperta. Ho scoperto una Maria forte, una Maria intelligente, una Maria che ha dello humour…

Vi dirò: mi sono innamorata, come dicono i Canadesi, davanti a Maria leggendo il Vangelo di San Giovanni, quando racconta le nozze di Cana. Trovo questo dialogo tra Maria e Gesù straordinario. Questa complicità tra loro è geniale. Malgrado tutte le ragioni che Gesù oppone a sua madre, ella sa già che egli farà ciò che ella vuole, che trasformerà l’acqua in vino delle nozze per amore di lei. Leggendo questo passaggio, non potevo che pensare alla mia relazione con mio figlio, Lorenzo.

  • Lei ha tenuto a venire, questa sera, alla basilica del Sacro Cuore. Quale significato lei dà a questo pellegrinaggio ?

Durante circa sette anni, ho fatto molte promesse alla Vergine e vi racconterò una cosa di un’importanza particolare per me. Il 1° Giugno, ascoltavo Radio Catolica Mundial e imparo che il mese di giugno è quello in cui si celebra il Sacro Cuore. Ora, l’ultima volta che ho visto mio padre, alla vigilia del mio rapimento, noi eravamo seduti nella sua camera, sotto un’immagine del Sacro Cuore. Allora Papà mi ha preso la mano, ha guardato l’immagine e ha chiesto: « Sacro Cuore, prenditi cura del mio cuore, prenditi cura di mia figlia. » Così, quando ho sentito parlare del Sacro Cuore alla radio, ho subito teso l’orecchio.

Sul momento, non ho ben afferrato la storia di Santa Marguerite-Marie infatti, ho appena saputo il suo nome. Ma ho compreso che se, come lei, ci si vota al Sacro Cuore, si ricevono delle benedizioni. Mi ricordo di una benedizione, in particolare, quella di Gesù che promette di toccare i cuori duri che ci fanno soffrire. Allora, ho fatto questa preghiera: « Mio Gesù, non ti ho mai chiesto niente perché tu sei talmente grande che ho vergogna di sollecitarti. Ma qui, ti chiederò qualcosa di molto concreto. Io non so ciò che significhi esattamente “consacrarsi al Sacro Cuore”, ma se tu mi annunci, nel corso del mese di giugno che è il tuo mese, la data nella quale sarò liberata, io sarò tutta tua. » E il 27 giugno, un comandante della guerriglia rientra all’accampamento e ci ordina di preparare le nostre cose, perché forse uno di noi sarà liberato. Quando ha parlato, ho pensato: “Ecco! Egli è all’appuntamento”. La mia liberazione si è svolta in maniera molto differente, ma il fatto è che Gesù ha mantenuto la parola: io vivo un miracolo.

Via Pelerin

Posté le 19 Aug 2008 | Tags : |

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